Adriano Stefani Psicologo

Come scegliere uno Psicoterapeuta

Siete intenzionati ad intraprendere un percorso psicoterapeutico. La motivazione non manca, neanche le energie e le risorse economiche, ma non sapete come cercare, trovare e scegliere il terapeuta che possa fare al caso vostro.

Come scegliere uno Psicoterapeuta
Scrivo questo articolo per fornire alcune linee guida per una scelta ragionata e sentita del professionista giusto per voi. Trovare il terapeuta giusto richiede impegno e capacità di intuizione. Ma ne vale la pena.
 
 
Psicoterapeuta uomo o donna
Il sesso del terapeuta è una questione importante. Spesso le persone sanno intuitivamente se preferiscono lavorare con un terapeuta uomo o una terapeuta donna. Questo tipo di scelta ha a che fare con la propria storia infantile, specie con i propri genitori. E’ una scelta importante che merita del tempo per rifletterci su.
 
 
L’approccio teorico
In genere chi ricerca un terapeuta non ha la minima idea delle differenze tra i diversi approcci di psicoterapia disponibili sul mercato. Gli approcci sono tanti. Va oltre lo scopo di questo articolo il descriverli. Mi limiterò solo a offrire una ultra-semplificazione con lo scopo di orientare chi non sa nulla di questo argomento.
 
  • Coloro che sentono che il loro comportamento è guidato da motivi inconsapevoli e che vogliono fare chiarezza sulla propria storia evolutiva, potrebbero essere interessati ad un approccio psicodinamico, Psicoanalitico o Analitico-Transazionale.
  • Quelli che non credono nell’inconscio, ma sono interessati a cambiare il loro modo di pensare possono essere interessati all’approccio Cognitivista.
  • Le persone che non vogliono esplorare il passato ma vogliono semplicemente cambiare il loro comportamento qui-e-ora, potrebbero essere interessate agli approcci Comportamentista, o Strategico.
  • Coloro i quali sentono di voler lavorare a livello delle emozioni senza concettualizzare eccessivamente, possono essere attratti dall’approccio della Gestalt.
  • Quelli che intendo lavorare a livello della famiglia e non solo individualmente, potrebbero aver bisogno di un approccio Sistemico-Relazionale.

Se non si ha idea di quale approccio si ha bisogno, il mio consiglio è quello di parlarne direttamente con lo Psicoterapeuta per vedere se il suo approccio risuona con le proprie esigenze.
 
Se invece si ha una qualche idea di quale approccio si vorrebbe seguire, è possibile contattare direttamente le scuole di specializzazione di psicoterapia. Queste solitamente hanno a disposizione una banca dati dei professionisti che si sono formati presso di loro. In questa pagina è consultabile l’elenco generale delle scuole di specializzazione di Psicoterapia italiane.
 
 
I costi
Personalmente non risparmierei sui costi di una psicoterapia. Anche perché i vantaggi che essa apporta hanno un valore economico nel lungo termine. Molte scelte sbagliate – sul lavoro, nella coppia, con i figli – vengono evitate da una persona che ha ritrovato il proprio benessere psicologico. Ciò premesso, la componente economica è ovviamente un elemento di cui tener conto nella scelta del terapeuta. In ogni caso non è detto che economico sia equivalente a preferibile.
 
 
La vicinanza da casa o dal lavoro
L’ubicazione dello studio del terapeuta è sicuramente un fattore di cui tener conto. Tuttavia non privilegerei la vicinanza rispetto ad altri fattori, quali la competenza del terapeuta, l’approccio che segue e la relazione di fiducia.
 
E’ meglio fare un’ora di macchina per raggiungere il terapeuta giusto per sé, che accontentarsi di un terapeuta meno adatto che però si trova a soli 5 minuti da casa. Inoltre ho riscontrato che i tragitti in autobus o in macchina per raggiungere e lasciare lo studio del terapeuta rappresentano dei momenti preziosi di riflessione: per prepararsi alla seduta – prima – e per assimilare gli apprendimenti maturati durante la seduta – dopo.
 
 
Il primo passo: raccogliere i nominativi
Il primo passo consisterà nel raccogliere alcuni nominativi di terapeuti. A questo scopo tutti i canali sono buoni: il consiglio del medico di base, il passa parola del conoscente o dell'amico, la ricerca su Internet.
 
 
Il passa parola
Spesso quando si cerca un nuovo fornitore, un meccanico, dove comprare il computer o dove andare a cena fuori, si chiede ai propri amici, parenti e conoscenti di consigliarci. Si ricorre così all’esperienza di altre persone.
 
Anche nella ricerca di un terapeuta, una buona strategia è quella di chiedere alle persone di propria fiducia, che sono o sono state in psicoterapia, come si trovano o come si sono trovate con il proprio Psicoterapeuta. In caso di valutazione positiva, occorrerà chiedere di specificare le ragioni della propria soddisfazione. I loro motivi potrebbero non essere i vostri. Se pensate di essere sulla pista giusta, chiedete al vostro amico o parente di chiedere al proprio Psicoterapeuta di indicare un collega al quale potete rivolgervi. Anche se non tutti i miei colleghi sarebbero d’accordo, il mio consiglio è che le persone che hanno una relazione intima o periodica dovrebbero evitare di condividere lo stesso Psicoterapeuta.
 
In qualche (raro) caso è il Medico di base che consiglia un percorso psicoterapeutico al proprio paziente. Talvolta il Medico arriva ad indicare un determinato Psicoterapeuta di fiducia. Questo è un bene, ma non omettete di valutare se il professionista indicato faccia al caso vostro. E’ il paziente che decide se il terapeuta va bene per lui, non il terapeuta né tantomeno il Medico di base.
 
 
La ricerca su Internet
Esistono molti siti che permettono di individuare i professionisti della salute su base territoriale. Cercate uno Psicoterapeuta a sud di Milano, e voilà ecco un elenco di 20 Psicologi! Consiglio: selezionate i professionisti che spiegano il modo in cui lavorano e la filosofia che li guida, piuttosto che quelli che cercano di “vendersi”.
 
Inoltre si tenga conto che sui siti web degli Ordini Regionali degli Psicologi sono visionabili le banche dati contenenti i nominativi di tutti gli Psicologi iscritti all’Albo di una data regione. Per comodità, riporto qui di seguito i link all’elenco degli Ordini Regionali e Provinciali italiani e all’elenco degli Psicologi iscritti all'Albo della Regione Lazio.


 
Il secondo passo: il primo contatto
Una volta raccolto un certo numero di nominativi, o anche uno solo se la vostra intuizione è forte, è giunto il momento di mettersi al telefono o, come usa oggi, al cellulare per inviare un messaggio email o WhatsApp.
 
Più facile a dirsi che a farsi.
 
Il primo contatto non è l’occasione per raccogliere molte informazioni. Di solito è un contatto breve che rimanda la conoscenza vera e propria al momento dell’incontro dal vivo. E’ il caso però di porre alcune domande fondamentali: che tipo di professionista è? Uno Psicologo, uno Psichiatra o uno Psicoterapeuta? Quali sono i costi? Per la differenza tra uno Psicologo e uno Psicoterapeuta si visioni questo articolo.
 
E’ normale essere nervosi durante il primo contatto, specie se telefonico. Non porrei molta attenzione alle sensazioni che se ne ricevono, ma rimanderei la valutazione vera e propria al primo appuntamento.
 
 
Il terzo passo: il primo appuntamento
Durante l’incontro si ricevono tantissime informazioni di tipo verbale e di tipo non verbale. E’ bene tenersi svegli e prendere nota di tutto ciò che avviene. Come ci si sente durante l’incontro? E subito dopo?
 
E’ il momento di porre le domande preparate in precedenza: da quanto tempo pratica la psicoterapia? Ha avuto altri pazienti con un problema simile al proprio? Quali sono le sue specialità? Diffiderei dei professionisti che sono specializzati in tutto...
 
Una domanda importante riguarda il fatto se il terapeuta abbia effettuato una psicoterapia personale su di sé. Potrebbe sembrare banale, ma vi sono dei percorsi formativi che non prevedono la terapia personale del terapeuta. A mio parere questo è invece un punto molto importante. Sconsiglio vivamente di intraprendere un percorso terapeutico con un professionista che non abbia fatto un lavoro terapeutico su di sé.
 
Durante questo incontro occorre raccogliere anche le informazioni di natura amministrativa: i costi, i tempi previsti, le condizioni di pagamento, le regole per le assenze e le disdette.
 
Ciascuno ha i suoi propri dubbi, quindi il mio consiglio è di darsi il diritto di porre tutte le domande necessarie.
 
 
Il quarto passo: la scelta
Dopo il primo incontro è bene riflettere. Potreste ad esempio chiedervi:
  • Mi sento abbastanza a mio agio con questa persona? Sentirsi completamente a proprio agio non è auspicabile, una psicoterapia non è la stessa cosa che prendere thè e pasticcini con degli amici.
  • Il terapeuta mi ha ascoltato? Quanto tempo ha parlato lui e quanto tempo ho parlato io? Specie durante le prime sedute il terapeuta dovrebbe porre molte domande per comprendere la natura del problema del paziente.
  • Il terapeuta è qualificato ed ha sufficiente esperienza per aiutarmi?
  • Il terapeuta si è dimostrato interessato ai miei obiettivi, a dove voglio arrivare con la terapia o ha cercato di impormi la sua visione della salute mentale?
 
Talvolta succede che durante il primo incontro o subito dopo si sia certi di aver incontrato il terapeuta giusto: un colpo di fulmine! O viceversa si sappia chiaramente di non aver trovato il professionista giusto.
 
Altre volte la scelta non è così facile. Potrebbero volerci alcune sedute prima di arrivare ad una decisione, mentre si è in preda ai dubbi. Non abbiate fretta di andarvene. Ad esempio, il desiderio di non tornare più potrebbe celare la paura di non voler affrontare la psicoterapia e l’impegno emotivo, economico e di tempo che comporta. Consiglio di rifletterci su attentamente e di discuterne con il terapeuta.
 
Chi trova il terapeuta giusto per sé, trova un tesoro!
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