Adriano Stefani Psicologo

Coppia e amore

La tua coppia sopravvivrà ai momenti di crisi?

Coppia e amore
Scrivo questo articolo spinto dalla compassione nei confronti delle persone che hanno scelto la vita in coppia e che si sentono alquanto confuse rispetto alle difficoltà che essa comporta.
 
Compassione, sia chiaro, nel senso latino di cum + patior = soffro con.

Io che scrivo partecipo della sofferenza delle persone che sono dilaniate dalle emozioni negative che solo una relazione di coppia può evocare, perché io stesso la conosco e l'ho conosciuta. Spinto da questa partecipazione emotiva voglio offrire qualche spunto di riflessione per trasformare le difficoltà di coppia in risorse.
 
 
La coppia: il paradiso e l’inferno in terra
Le relazioni di coppia sono una delle esperienze più gratificanti cui possiamo aspirare noi esseri umani, ma al contempo possono diventare l’occasione per portare l’inferno in terra. Anche se qualcuno si ostina a negarlo.
 
I cartoni animati della Walt Disney spesso finiscono con la celebrazione della felicità di una coppia nascente, la principessa che finalmente sposa il suo principe azzurro. A volte questa celebrazione – la riunione dei due amanti dopo mille peripezie, il matrimonio, la promessa di vivere per sempre insieme l’uno per l’altra –  è presenziata da una o più coppie più anziane, i saggi genitori, il re e la regina che sembrano essere la quintessenza dell’equilibrio.
 
Vediamo quindi una coppia nella sua fase iniziale e una coppia nella sua fase finale. E nel mezzo che succede? I cartoni animati della Walt Disney fanno un bel salto a piè pari tra l’una e l’altra e non ci aiutano a rispondere all’interrogativo.
 
A quasi tutti è capitato di innamorarsi almeno una volta nella vita. Conosciamo quindi l’ebbrezza e la felicità da sogno che si vive quando ci innamoriamo. Questo è uno stato dell’essere potente, indimenticabile, che ispira il 90% delle canzoni pop che ascoltiamo alla radio, Beatles compresi! Ma solo alcuni di questi innamorati riescono a raggiungere la fase della coppia matura, in cui le persone si amano, si rispettano e si prendono cura vicendevolmente.
 
Il viaggio che va dalla coppia dei neo-innamorati alla coppia d’amore maturo è lungo, pieno di sfide e frustrazioni. Durante questo viaggio vi sono momenti, o interi periodi, in cui è presente tutto lo spettro delle emozioni negative. E con quale intensità!
 
Nella nostra cultura consumistica – del tutto e subito, del telecomando con cui possiamo cambiare immediatamente canale per trovare qualcosa di meglio – ci viene insegnato, o meglio ci viene trasmesso in modo implicito, che è bene evitare le difficoltà, senza cercare di affrontarle.
 
Quando la coppia incontra le proprie inevitabili difficoltà le persone sono tentate di porre fine alla relazione di coppia in modo avventato, senza riflettere. Tanto “il mare è pieno di pesci”.
 
Come ci dicono i film americani: “Mi dispiace caro/a la nostra storia non ha funzionato” e la relazione viene buttata via come fosse un elettrodomestico non funzionante che non vale neanche la pena di aggiustare. Più facile buttare via il frullatore rotto e comprarne un altro al centro commerciale. Consumismo.
 
Ma che vuol dire che la storia non ha funzionato? I due ex-innamorati si sono resi conto di andare in direzioni diverse e inconciliabili oppure hanno evitato la sofferenza del cercare di “aggiustare” la relazione di coppia?
 
Spesso le persone pongono fine ad una relazione di coppia per evitare la fatica di affrontare i conflitti, non cogliendo l’opportunità di trasformare le difficoltà in crescita. Quello che poi di norma avviene è che le persone incontrano un nuovo partner, si innamorano, si sentono nuovamente felici e realizzate per poi, dopo un periodo di tempo lungo o breve, ritrovarsi nuovamente frustrate.
 
Le persone intelligenti dopo un po’ si rendono conto che i problemi sono sempre gli stessi. Si ritrovano a vivere anche col nuovo partner gli stessi problemi incontrati nelle storie precedenti: la stessa gelosia, lo stesso senso di soffocamento, lo stesso non sentirsi rispettato, gli stessi insulti, lo stesso senso di abbandono o di trascuratezza, etc.
 
A questo punto, le persone ancora più intelligenti cominciano a chiedersi se, invece di interrompere la relazione di coppia, forse non sia meglio cercare di capire cosa stia succedendo. Cominciano a chiedersi: cosa c’è nel mio modo di stare in coppia che mi impedisce di godere di una relazione d’amore matura?
 
Le persone cominciano a riflettere. “Si mettono in discussione”.  Cominciano a porsi nuove domande. Mentre l’atteggiamento più diffuso è quello di biasimare il proprio partner per tutti i problemi di coppia, le persone stufe di essere stufe cominciano a chiedersi cosa sta succedendo nella propria coppia.
 
Cominciano a indagare su quali siano le responsabilità di entrambi i partner nel creare la disarmonia di coppia. Cercano di capire dove stanno andando come coppia, dove vorrebbero andare e che cosa impedisce loro di procedere verso quella direzione.
 
Questo mio scritto è dunque rivolto a sostenere le persone, che si trovano in questa fase di messa in discussione di sé, affinché perseverino nella riflessione. Questa può aver luogo in molti modi: da soli, confrontandosi con il proprio partner, affrontando una terapia di coppia.
 
Lo scopo di un simile processo di riflessione è giungere ad uno stato di comprensione dei fatti che permetta di prendere decisioni coscienti: lasciarsi o restare insieme modificando il proprio modo di stare insieme.
 
Sto parlando di una comprensione emotiva, in cui si è riusciti a trasformare le proprie emozioni negative, in cui ci si trova in una posizione di tranquillità da cui si possa osservare con distacco e serenità sia se stessi, sia il proprio partner, sia la propria relazione di coppia. Una condizione d’animo da dove prendere decisioni libere da conflitti, da ripensamenti. Decisioni prese con amorevolezza.
 
D’altra parte questo è il senso della crisi di coppia. Portarci dalla confusione ad uno stato di amorevolezza sempre maggiore.
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