Adriano Stefani Psicologo

Chi è lo Psicologo?

Come fa uno Psicologo a diventare Psicologo? E che tipo di professione svolge?

Chi è lo Psicologo?

Lo Psicologo è un esperto di Psicologia che ha completato il proprio percorso formativo laureandosi in Psicologia, svolgendo un anno di tirocinio, superando l’Esame di Stato per l'abilitazione professionale e iscrivendosi alla sezione A dell'Albo professionale, ai sensi dell'art. 7 della Legge 18 febbraio 1989, n. 56.
 
Nel modo di pensare comune lo Psicologo è visto come uno “strizza cervelli”, ossia un professionista che si occupa di disagio psichico, al quale rivolgersi quando si ha una sofferenza emotiva e mentale.

Il campo del disagio psichico, della terapia e della consulenza psicologica, è certamente un campo di attività molto diffuso tra gli Psicologi, ma non è l’unico.


 
I settori professionali degli Psicologi sono molto diversi
I principali sono:
  • Settore clinico, svolto dagli Psicologi che si occupano di disagio psichico in una varietà di contesti diversi, come ad esempio all’interno delle Aziende Sanitarie Locali, privatamente nei propri studi professionali o nelle comunità psicoterapeutiche.
     
  • Settore scolastico, che vede gli Psicologi impegnati nel promuovere il benessere psichico degli allievi, dei genitori e del personale scolastico in un’ottica più di prevenzione che di cura.
     
  • Settore organizzativo, dove gli Psicologi applicano le proprie teorie per migliorare il funzionamento di aziende, industrie ed enti pubblici.
     
  • Settore accademico, che vede coinvolti Psicologi nella ricerca e nell’insegnamento presso le università e le scuole superiori.
 
Quello che lo Psicologo non è
Sento il bisogno di smentire alcuni luoghi comuni errati circa la figura dello Psicologo, specie nel settore clinico:
  • “Lo Psicologo prescrive psicofarmaci”. Non è vero e non è possibile. Lo Psicologo lavora clinicamente con il colloquio, la somministrazione di test ed il sostegno empatico. In Italia i farmaci possono essere prescritti unicamente dai Medici. E’ uso diffuso tra gli Psicologi che lavorano nel settore clinico avvalersi di colleghi Medici Psichiatri allorché si abbia a che fare con persone molto disturbate che possono essere pericolose per sé o per gli altri. Di norma in questi casi lo Psicologo, pur continuando a seguire la persona con la terapia della parola, chiede l’intervento di un Medico per una terapia farmacologica di sostegno che aiuti a contenere – temporaneamente – la distruttività e la sofferenza psichica del paziente.
     
  • “Lo Psicologo fa il lavaggio del cervello ai propri pazienti”. Si teme che lo Psicologo influenzi i pazienti mediante consigli, o peggio, prescrizioni. Non è così. Il ruolo dello Psicologo consiste nel portare alla luce della coscienza le vere intenzioni e il sano modo di pensare del paziente, che momentaneamente può essere confuso e in conflitto con parti di sé che non conosce. Lo Psicologo aiuta a ragionare e a sentire, a trovare il proprio vero Sé, ossia quello che davvero il paziente ha a cuore, le sue passioni autentiche e i suoi valori. Se lo Psicologo, per assurdo, sostituisse il modo di vedere e di sentire dei pazienti con altri modi non autentici, i pazienti sarebbero destinati, nel breve o nel lungo tempo, ad entrare in conflitto nuovamente con se stessi.
    Presto o tardi la propria autenticità torna sempre a bussare alla porta della nostra coscienza per ricevere attenzione.
     
  • “Mi imbarazza dovermi stendere sul lettino mentre lo Psicologo mi sta seduto dietro”. Solo una minoranza dei professionisti – gli Psicoanalisti ortodossi – utilizzano il lettino nel proprio studio. Io, come la maggior parte degli Psicologi, sono seduto di fronte ai miei clienti, utilizzando delle poltroncine o delle sedie comode.
     
  • “Guardami negli occhi e ti dirò chi sei”. Lo Psicologo non ha poteri sovrannaturali, né ha una sfera di cristallo che gli permetta di comprendere istantaneamente e infallibilmente gli altri. Lo Psicologo conosce alcune tecniche di intervento, ha una visione teorica dell’uomo e una pulizia interiore – si spera – che gli permettono, qualora un paziente lo desideri e si impegni, di aiutare una persona a divenire maggiormente consapevole dei propri modi di pensare, di sentire e di fare in modo che possa migliorare la propria vita, individuando e sviluppando delle opzioni maggiormente costruttive rispetto a quelle che sta utilizzando. Lo Psicologo non ha la bacchetta magica, anzi il suo lavoro è molto faticoso e richiede una lunga preparazione.
     
  • “Se vado dallo Psicologo vuol dire che sono matto”. A mio parere, chi è così consapevole di avere delle difficoltà esistenziali, così umile dall’accorgersi di aver bisogno dell’aiuto altrui e così coraggioso dal richiedere questo aiuto è da considerarsi tra la parte sana e migliore della società. Purtroppo la nostra cultura è intrisa del pregiudizio per cui la persona forte e determinata sarà capace di farcela sempre e da sola. Niente di più errato. Siamo esseri sociali e il confronto con l’altro ci permette di fare balzi in avanti nella nostra consapevolezza che non potremmo mai compiere da soli. E questo lo sa bene chi ha avuto la capacità di affidarsi ad uno psicoterapeuta in un rapporto di fiducia e in un luogo protetto.
     
  • “Le cure psicologiche sono care”. Questo può essere vero in un’ottica di breve termine. E’ l’esatto contrario in un’ottica di lungo termine. Se si pensa a quanto si risparmia in termini di prevenzione o di limitazione del danno, la cura psicologica rappresenta un ottimo investimento. Una cura psicologica ad esempio può prevenire un divorzio, una malattia fisica, una carriera universitaria inconcludente o una decisione lavorativa errata, scelte che influenzano la propria vita per decenni se non per tutta la vita. Molti soldi vengono risparmiati quando le persone sono in grado di ascoltarsi e fare scelte in modo protettivo per sé e per gli altri.

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