Disturbi dell'adattamento
I Disturbi dell’adattamento sono caratterizzati dal fatto che la persona reagisce in modo eccessivo ad una situazione di stress ben identificabile, come ad esempio: l’inizio degli studi universitari o di un lavoro, un divorzio, un incidente automobilistico.
I sintomi del Disturbo dell’adattamento hanno inizio entro 3 mesi dalla situazione di stress e di solito non durano più di 6 mesi.
La persona con un Disturbo dell’adattamento può reagire alla situazione di stress presentando un umore depresso, facilità al pianto, sentimenti di disperazione, oppure reagendo con un’agitazione estrema, irritabilità, preoccupazione, irrequietezza. Può comportarsi in modo da violare i diritti degli altri o le regole della società, per esempio con atti di vandalismo, guida spericolata, inadempienze verso le proprie responsabilità legali. Oppure la persona può allontanarsi dalle situazioni sociali cui prima partecipava con piacere, perdere interesse sul lavoro o rendere meno nello studio.
La reazione è considerata problematica, tale da indurre gli specialisti a parlare di un Disturbo dell’adattamento, solo quando danneggia il funzionamento della persona a livello sociale o lavorativo, e quando la persona vive uno stato di sofferenza eccessiva rispetto a quanto viene considerato normale.
Quando una condizione di disagio è “eccessiva”?
A questo punto bisogna spendere due parole sul termine eccessivo. Stabilire quando una reazione di sofferenza emotiva è eccessiva o no è un giudizio di natura soggettiva. Ciò che potrebbe essere eccessivo per una persona potrebbe non esserlo per un’altra. E addirittura: ciò che potrebbe essere una reazione emotiva eccessiva per uno psichiatra potrebbe non esserlo per un altro psichiatra, con la conseguenza che il primo diagnosticherebbe un Disturbo dell’adattamento e il secondo no.
A mio parere per distinguere una situazione di disagio eccessiva da una situazione di disagio tollerabile occorre sentire il parere del diretto interessato: la persona che sta vivendo la situazione di difficoltà e la sua personale capacità di tollerare la sofferenza emotiva. Inoltre potrebbe essere utile conoscere il punto di vista dei familiari, degli amici e dei colleghi di lavoro.
Situazioni di stress comuni
Le situazioni stressanti che possono provocare un Disturbo dell’adattamento negli adulti, riguardano tipicamente condizioni di difficoltà economica, quali una importante perdita finanziaria o la perdita del lavoro, o problematiche di coppia, come un tradimento, la separazione o il divorzio.
Tra gli adolescenti, i fattori di stress più comuni sono le difficoltà scolastiche, i conflitti con i genitori e tra i genitori, le difficoltà collegate alla scoperta e all’accettazione della propria sessualità.
Eventi stressanti che coinvolgono persone di tutte le età sono invece le catastrofi naturali impreviste, le guerre e i cambiamenti di ruolo legati alle fasi del ciclo di vita: diventare adulti, sposarsi, diventare genitori, diventare genitori di figli adolescenti, diventare nonni, andare in pensione, invecchiare.
Non fa parte delle situazione stressanti che provocano un Disturbo dell’adattamento la perdita di una persona cara. Il Lutto fa categoria a sé e merita un discorso a sé.
Fattori di sostegno
A fronte di una stessa situazione stressante è impossibile prevedere quale individuo svilupperà un Disturbo dell’adattamento e quale no.
Ogni persona risponde alle situazioni difficili della vita a proprio modo. Inoltre vi possono essere o non essere delle condizioni di supporto: le condizioni finanziarie, l’aiuto di altre persone, una carriera lavorativa soddisfacente, delle opportunità di svago, sono fattori di sostegno che possono influenzare positivamente la reazione della persona alla situazione di difficoltà. L’aiuto di uno psicologo è un’altra di queste condizioni facilitanti.
I sintomi del Disturbo dell’adattamento hanno inizio entro 3 mesi dalla situazione di stress e di solito non durano più di 6 mesi.
La persona con un Disturbo dell’adattamento può reagire alla situazione di stress presentando un umore depresso, facilità al pianto, sentimenti di disperazione, oppure reagendo con un’agitazione estrema, irritabilità, preoccupazione, irrequietezza. Può comportarsi in modo da violare i diritti degli altri o le regole della società, per esempio con atti di vandalismo, guida spericolata, inadempienze verso le proprie responsabilità legali. Oppure la persona può allontanarsi dalle situazioni sociali cui prima partecipava con piacere, perdere interesse sul lavoro o rendere meno nello studio.
La reazione è considerata problematica, tale da indurre gli specialisti a parlare di un Disturbo dell’adattamento, solo quando danneggia il funzionamento della persona a livello sociale o lavorativo, e quando la persona vive uno stato di sofferenza eccessiva rispetto a quanto viene considerato normale.
Quando una condizione di disagio è “eccessiva”?
A questo punto bisogna spendere due parole sul termine eccessivo. Stabilire quando una reazione di sofferenza emotiva è eccessiva o no è un giudizio di natura soggettiva. Ciò che potrebbe essere eccessivo per una persona potrebbe non esserlo per un’altra. E addirittura: ciò che potrebbe essere una reazione emotiva eccessiva per uno psichiatra potrebbe non esserlo per un altro psichiatra, con la conseguenza che il primo diagnosticherebbe un Disturbo dell’adattamento e il secondo no.
A mio parere per distinguere una situazione di disagio eccessiva da una situazione di disagio tollerabile occorre sentire il parere del diretto interessato: la persona che sta vivendo la situazione di difficoltà e la sua personale capacità di tollerare la sofferenza emotiva. Inoltre potrebbe essere utile conoscere il punto di vista dei familiari, degli amici e dei colleghi di lavoro.
Situazioni di stress comuni
Le situazioni stressanti che possono provocare un Disturbo dell’adattamento negli adulti, riguardano tipicamente condizioni di difficoltà economica, quali una importante perdita finanziaria o la perdita del lavoro, o problematiche di coppia, come un tradimento, la separazione o il divorzio.
Tra gli adolescenti, i fattori di stress più comuni sono le difficoltà scolastiche, i conflitti con i genitori e tra i genitori, le difficoltà collegate alla scoperta e all’accettazione della propria sessualità.
Eventi stressanti che coinvolgono persone di tutte le età sono invece le catastrofi naturali impreviste, le guerre e i cambiamenti di ruolo legati alle fasi del ciclo di vita: diventare adulti, sposarsi, diventare genitori, diventare genitori di figli adolescenti, diventare nonni, andare in pensione, invecchiare.
Non fa parte delle situazione stressanti che provocano un Disturbo dell’adattamento la perdita di una persona cara. Il Lutto fa categoria a sé e merita un discorso a sé.
Fattori di sostegno
A fronte di una stessa situazione stressante è impossibile prevedere quale individuo svilupperà un Disturbo dell’adattamento e quale no.
Ogni persona risponde alle situazioni difficili della vita a proprio modo. Inoltre vi possono essere o non essere delle condizioni di supporto: le condizioni finanziarie, l’aiuto di altre persone, una carriera lavorativa soddisfacente, delle opportunità di svago, sono fattori di sostegno che possono influenzare positivamente la reazione della persona alla situazione di difficoltà. L’aiuto di uno psicologo è un’altra di queste condizioni facilitanti.
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