Adriano Stefani Psicologo

Emotionally Focused Therapy for couples

La terapia di coppia focalizzata sulle emozioni.

Emotionally Focused Therapy for couples
In questo articolo esprimo il mio personale punto di vista su quello che ritengo essere il miglior approccio alla psicoterapia di coppia attualmente esistente: la EFT, ossia la Emotionally Focused Therapy for couples, letteralmente: la terapia di coppia focalizzata sulle emozioni.

Il mio punto di vista è ovviamente soggettivo, influenzato in particolar modo dalla mia formazione e dalla mia pratica come psicoterapeuta Analista Transazionale e come psicotraumatologo, ossia dall’attenzione che pongo sulla storia passata delle persone e sugli eventi traumatici che ne hanno definito i momenti salienti e il modo di funzionare di oggi.

Di conseguenza, ciò che riporto qui di seguito, esprime unicamente ciò che penso di aver capito personalmente riguardo all’EFT, senza che ciò voglia rappresentare una descrizione ufficiale di questo approccio di psicoterapia.


La psicoterapia di coppia è difficile, a volte impossibile
La psicoterapia di coppia mi ha sempre “stuzzicato”. Ritengo infatti la coppia una delle dimensioni più intense e significative della vita delle persone, me compreso… Intendo dire che la vita di coppia influisce enormemente sull’umore, il livello energetico e la voglia di fare delle persone. Ma è vero anche il contrario: la maturità di una persona si riflette direttamente sulla “qualità” della propria coppia.

La psicoterapia di coppia, però, è considerata da molti colleghi psicoterapeuti essere una delle modalità di psicoterapia più difficili da praticare e offrire.

Se non saputa gestire, infatti, una seduta di psicoterapia di coppia può rapidamente trasformarsi in un inferno, diventare un’arena dove combattersi all’ultimo sangue, dove portare a galla tutto il “non-detto” mantenuto represso per giorni, mesi, anni, senza però riuscire a trasformare il risentimento in qualcosa di costruttivo.

Specie durante le prime sedute, il terapeuta avverte costantemente la pressione da parte dei partner ad assumere il ruolo di “giudice”. Ciascun partner “proietta” sul terapeuta l’aspettativa che questi gli/le dia ragione e che, allo stesso tempo, condanni l’altro partner, ossia che ne dimostri la colpevolezza una volta per tutte in modo che, finalmente, spalle al muro, debba essere costretto a “cambiare”.

Quante volte mi sono sentito investito di queste aspettative!

In questi casi il clima emotivo tende a scaldarsi sempre di più, mentre la possibilità di fare qualcosa di utile, di terapeutico, diviene sempre più esigua.


Requisiti per una terapia di coppia efficace
L’approccio EFT ha identificato delle condizioni necessarie che devono essere soddisfatte se si desidera ottenere qualcosa di utile dalla terapia di coppia.

Per quanto riguarda lo psicoterapeuta, questo deve essere capace, nel senso che deve essere opportunamente formato e avere una sufficiente pratica per sapere e saper fare bene. A questo scopo, esistono degli specifici corsi di formazione EFT rivolti agli psicoterapeuti che devono, soprattutto nelle prime fasi, farsi supevisionare nel loro lavoro da colleghi più esperti.

Per quanto riguarda i partner, i requisiti sono che:
  • Entrambi vogliano essere in coppia.
  • Entrambi vogliano impegnarsi in una terapia di coppia.
  • Non vi siano ricorrenti episodi di violenza fisica.
  • Nessun partner presenti una seria dipendenza da sostanze.
  • Non siano in corso tradimenti al momento della terapia: il partner infedele non deve mantenere un contatto fisico o emotivo con la persona con cui ha commesso il tradimento se vuole impegnarsi in un percorso di terapia di coppia. Sembra ovvio, ma meglio specificarlo, avendone viste di "tutti i colori"...
 
Come sono giunto alla EFT
Prima di arrivare alla EFT ho utilizzato in terapia di coppia il metodo dell’Analisi Transazionale (approccio che ancora utilizzo e trovo molto efficace nella terapia individuale e in gruppo).

L’AT permette una lettura lucida e approfondita di ciò che fanno i partner quando sono in crisi. Questo approccio, infatti, permette di descrivere con accuratezza cosa avviene nei conflitti tra le persone in generale e, in particolare, nelle dinamiche di coppia, ossia quelle interazioni infruttuose e frustranti che si ripetono tra i partner sempre allo stesso modo.

Per intendersi, ecco un esempio di una dinamica di coppia:

Pina, con un tono di accusa: “Non mi hai preso i pomodori come ti avevo chiesto?”.
Mario, sbuffando: “No, mi sono dimenticato!!!”.
Pina: “Come al solito pensi solo alle tue cose!”.
Mario: “Non è vero, è che ho avuto troppi impegni!”.
Pina: “Beh, non mi sembra proprio” e si volta dall’altra parte.
Mario, esasperato: “Hai un problema, allora. Non posso farci nulla se non vedi tutto quello che faccio per te!”.
Pina: “Quindi è un mio problema! Non è perché sei sempre immerso nelle tue cose…”.
Mario: “Basta! Mi stai stufando! Mi rifiuto di parlare con te quando fai così!”.
Pina: “Sì, bravo! Vai a rinchiuderti nel tuo mondo!”.
Mario: “E’ inutile parlare con te quando fai così, stai solo cercando di sfogare la tua rabbia contro qualcuno!”. E se ne va.

Vi ricorda qualcosa? Credo di sì: queste forme di interazione sono molto diffuse e capita di frequente di assistervi, o di vederle in un film, o… di utilizzarle in prima persona!

Le dinamiche di coppia sono uniche e distintive per ogni coppia. Come scriveva Lev Tolstoj nell’incipit del meraviglioso romanzo Anna Karenina: “Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”.

Ogni coppia ha i propri temi ricorrenti, le proprie frasi tipiche, i propri modi per ferirsi vicendevolmente. Ma tutte le coppie hanno in comune il fatto che ogni volta, alla fine di una dinamica di coppia, i partner si ritrovano distanti, delusi e sempre più soli.

L’Analisi Transazionale permette di descrivere accuratamente simili dinamiche di coppia e di comprenderne le motivazioni psicologiche ulteriori. Nello specifico tali interazioni vengono chiamate “giochi psicologici” e in AT esiste una copiosa letteratura che ne descrive i tipi, le frasi e i comportamenti comuni, nonché gli esiti caratteristici.

Personalmente, prima di incontrare la EFT e utilizzando in psicoterapia di coppia unicamente l’approccio dell’Analisi Transazionale, riuscivo a “leggere” correttamente ciò che i partner facevano di distruttivo tra di loro. Riuscivo anche in una qualche misura a far comprendere ai partner la lettura psicologica di ciò che stavano facendo, ma ciò spesso non sembrava sufficiente a innescare un cambiamento positivo e duraturo.

La comprensione intellettuale non era sufficiente, né vi erano il tempo e le condizioni per rallentare e permettere una riflessione più profonda ed emotiva di ciò che i partner stavano facendo. Durante le sedute di terapia di coppia, infatti, molto molto spesso non vi era la tranquillità e la capacità di presenza e di riflessione sufficienti per far sì che la comprensione intellettuale si trasformasse in una comprensione emotiva, per far sì che i partner mettessero in discussione quello che abitualmente facevano e dessero spazio a ipotesi alternative, dessero spazio all’altro e alla sua visione differente.

Nella mia esperienza, ancora più inefficaci della Analisi Transazionale per la terapia di coppia, si sono rivelate le tecniche basate esclusivamente su di un cambiamento del comportamento. Ossia quelle modalità di terapia in cui si esortano i partner a “comunicare efficacemente” (“Non alzare la voce e non lo criticare, ma rivolgiti a lui con apertura, esprimendo le tue emozioni…”) o a compiere atti amorevoli (“Cercate di farvi una sorpresa reciproca a settimana”, oppure: “Fate qualcosa di bello per la coppia”) senza aver prima affrontato e risolto le dinamiche di coppia.

I cambiamenti esclusivamente comportamentali sono una misura superficiale – se non utopistica – che portano inevitabilmente ad una enorme delusione: non si riesce a stare bene col partner e, allo stesso tempo, non si riescono a seguire le prescrizioni dello psicoterapeuta. Allora tutto crolla: “Forse c’è qualcosa di sbagliato in me?”, ci si chiede, se va bene. Oppure: “Forse non siamo fatti per stare insieme”, se va un po’ peggio. Ed infine: “Il mio partner è completamente sbagliato, malato o (come si dice oggi) anaffettivo e non merita il mio amore”, se tutto va a rotoli.

Le sedute della terapia di coppia non sono come quelle della terapia individuale: sono “troppo calde” e difficilmente i partner prestano attenzione ai ragionamenti o ai consigli, anche se mossi nelle migliori delle intenzioni. Difficilmente i partner riescono a prestare attenzione ad altro che non sia la propria delusione.

Bisogna allora andare più in profondità, bisogna occuparsi dei vissuti profondi al di sotto delle comuni dinamiche di coppia. Bisogna occuparsi della delusione, della perdita della fiducia, del sentirsi traditi nelle proprie aspettative. Bisogna occuparsi delle emozioni. Ed è questo che fa l’EFT fornendo una mappa per cogliere cosa davvero “bolle in pentola” e affrontarlo o, nelle parole dell’Analisi Transazionale, fornisce una modalità pratica di intervento per “smettere di giocare i giochi psicologici”.
 

Che cosa è la EFT
Come dice il nome – Emotionally Focused Therapy for couples – la terapia di coppia focalizzata sulle emozioni si rivolge alla dimensione emotiva per dare senso e modificare le dinamiche distruttive di coppia e per sostituirle con esperienze di unione e di vicinanza.

Nel corso di una terapia EFT si scopre che ogni – e ripeto OGNI – discussione, litigio, incomprensione tra i partner in realtà riguarda la dimensione emotiva del legame tra i partner. In ogni discussione c’è un “sotto-testo” che dice: “Sono arrabbiato con te perché non mi consideri o mi tratti ingiustamente”, oppure “Non mi stai amando e questo mi terrorizza”, oppure “Sono triste perché pensavo che fossi speciale per te”, e così via.

Anche quando si discute di soldi, di figli, di vacanze o, come si suol dire, di come spremere il tubetto del dentifricio (link in inglese), in realtà si sta parlando del legame tra i partner, si sta dicendo: “Quanto sono importante per te? Ci sei davvero per me? Mi vedi?”.

E il legame col proprio partner è importantissimo per il proprio benessere psico-fisico! Questo perché in quanto mammiferi, molto del nostro senso di sicurezza e di benessere deriva da quanto ci sentiamo in connessione con le altre persone importanti per noi: amici, parenti e, soprattutto, il nostro partner.

Così, quando due partner sentono che il proprio legame è a rischio, soffrono profondamente anche se in superficie si ritrovano a litigare utilizzando dei temi triviali. Anzi, il conflitto in superficie rappresenta un tentativo – ovviamente disfunzionale – di rinsaldare il legame a rischio.

L’EFT si focalizza allora sui vissuti profondi perché rappresentano la realtà autentica di cosa sta succedendo tra i partner in crisi, allo scopo di far sì che questi emergano sempre più – dapprima in seduta, poi nella vita quotidiana – nelle interazioni tra i partner.

Se i partner riescono a parlare di ciò che è davvero rilevante, di ciò che sentono profondamente e a fare delle richieste coerenti con questo invece di “litigare per il programma televisivo”, arrivano a vedersi, a risolvere i conflitti, a comprendersi e a tornare a fidarsi l’uno dell’altra.

La EFT, quindi, non si occupa dei sintomi che la coppia porta in terapia, tipicamente le difficoltà comunicative o il calo della sessualità, perché considera questi come delle conseguenze della disconnessione profonda tra i partner. Si occupa piuttosto del nocciolo della questione, della causa, ossia della perdita della fiducia tra i partner.

La ritrovata fiducia permette di risolvere ogni questione. Tutte le discussioni sui mille (inevitabili) conflitti che una coppia di oggi si trova a vivere, diventano dei momenti costruttivi. Una volta riconnessi, è possibile affrontare ogni argomento con la fiducia che l’altro non sia un nemico, ma una persona che ci conosce profondamente e che ci vuole bene. In questo clima di sicurezza si possono esprimere i propri bisogni, sapendo che l’altro ci ascolta ed è dalla nostra parte.
 

Efficacia della EFT
La EFT si è dimostrata essere una psicoterapia particolarmente efficace. A dirla tutta, è l’unico approccio di psicoterapia attualmente verificato empiricamente (link in inglese). Questo vuol dire che sono stati effettuati numerosi studi che hanno verificato e misurato quanto questo approccio sia di beneficio alle coppie in crisi.

In Italia si parla poco di studi empirici sull’efficacia di un approccio di psicoterapia, per lo meno tra i non “addetti ai lavori”. Questo tema è molto più rilevante nei paesi – specie gli Stati Uniti – dove la verifica empirica di un metodo di psicoterapia fa la differenza in termini di rimborso economico da parte delle assicurazioni sanitarie. Anche se in Italia non si pone questa questione (le assicurazioni sanitarie non sono così diffuse tra le persone e comunque i rimborsi non tengono conto del fatto se un approccio di psicoterapia sia stato validato empiricamente o meno), è secondo me comunque interessante dare rilievo ai risultati delle ricerche sulla efficacia della terapia EFT:
  • Il 70-73% delle coppie in crisi ottengono dei benefici stabili.
  • Il 90% delle coppie mostrano comunque dei miglioramenti.
  • Dopo due anni il 60% delle coppie mostrano di mantenere i progressi fatti o di continuare a migliorare la propria situazione.


La parola chiave: ascolto
Questi risultati così positivi sono giustificati dal fatto che l’EFT è un approccio solido che poggia su teorie e approcci di psicoterapia ampiamente condivisi dalla comunità scientifica (teoria dell’attaccamento, terapia Sistemico-Relazionale, terapia della Gestalt, terapia Centrata sul Cliente… ma non voglio qui entrare nei particolari) e su di una pratica chiara, strutturata e consolidata.

La EFT è suddivisa in fasi di lavoro ben distinte e fornisce alla terapia una mappa collaudata, nonché delle tecniche pratiche testate migliaia di volte con successo.

Un ingrediente – secondo me centrale – è il valore che questo metodo dà all’ascolto, un elemento che al giorno d’oggi è merce rara.

C’è innanzitutto l’ascolto non giudicante da parte del terapeuta, che si forma e si allena a sintonizzarsi con i partner e con i loro vissuti profondi, spesso molto dolorosi e non evidenti. Ciò che risulta più visibile di solito, infatti, sono i vissuti di “superficie”: la rabbia, il risentimento, la chiusura, le ripicche, le accuse. Il terapeuta EFT si mette in ascolto delle persone sapendo che “sotto” i vissuti di superficie ci sono vissuti diversi e più profondi, quali la paura di perdere l’amore del partner, la tristezza di sentirsi soli o non apprezzati, il dolore di non sentirsi considerati, il senso di impotenza nel non riuscire a farsi capire, e così via.

Il terapeuta si mette in ascolto e al contempo stimola attivamente i partner a auto-ascoltarsi sempre più in profondità. Li stimola a rallentare e a guardare dentro di sé per cogliere cosa sta succedendo, cosa sta “andando in onda emotivamente” perché di solito, quando la coppia è in crisi, i partner sono focalizzati all’esterno, su quanto sia “sbagliato” l’altro.

Invertire lo sguardo dall’esterno verso l’interno non è un lavoro né breve né facile perché, come è possibile immaginare, quando la relazione è in difficoltà, i partner sono spesso molto attivati e inondati da emozioni negative.

Una volta che un partner riesca a rallentare e ad accedere ai propri vissuti e bisogni profondi, altra grande sfida del terapeuta EFT consiste nel promuovere e coltivare l’ascolto di un partner da parte dell’altro partner.

Ascoltare profondamente sé mentre si ascolta autenticamente l’altro rappresenta l’opposto di ciò normalmente avviene quando i partner iniziano una terapia di coppia. Ciò che avviene quando si è in crisi, infatti, è che si “sente” di sfuggita l’altro mentre al contempo ci si prepara mentalmente la risposta tra sé e sé.

L’ascolto di sé e del proprio partner è qualcosa che ha del miracoloso le prime volte che avviene in seduta. È una esperienza gratificante che non deve rimanere isolata. A questo scopo, il terapeuta fa sì che questa pratica si ripeta diverse volte in seduta. Dopo di che i partner cominciano progressivamente ad applicare ciò che stanno imparando in terapia di coppia nella propria vita quotidiana.

Per poi prepararsi a salutare il terapeuta di coppia.
 

Come si svolge
Le sedute della terapia di coppia EFT in genere hanno luogo nel modo seguente:

  • Seduta conoscitiva.
    Alcuni terapeuti, me compreso, prima di dare il via al percorso di terapia di coppia vero e proprio, offrono la possibilità di incontrarsi con i partner una prima volta per conoscersi, fare il punto e fornire le informazioni amministrative (tempi, orari, costi, modalità di pagamento, etc.).
     
  • Quattro sedute di valutazione iniziale.
    Nella prima di queste sedute il terapeuta incontra la coppia per valutare la coppia stessa, conoscerne la storia, le difficoltà che sta attraversando, ascoltare le aspettative per il futuro.

    Nella seconda e terza seduta i partner sono visti individualmente per raccogliere liberamente il punto di vista di ciascuno.

    Nella quarta seduta viene data alla coppia una “restituzione” di ciò che il terapeuta ha osservato e di come secondo lui si deve procedere.
     
  • Sedute di terapia vere e proprie.
    Solitamente si svolgono una volta alla settimana per un periodo variabile di tempo: ci sono coppie che in poche sedute ritrovano un benessere di coppia, mentre altre hanno bisogno di molte più sedute, anche lungo la durata di uno o più anni di terapia. In genere dopo 20 sedute, le coppie sperimentano già un miglioramento significativo e alcune decidono di interrompere il percorso a questo punto.

    Durante le sedute il terapeuta individua la “dinamica di coppia” tipica (ossia come i partner entrano in crisi abitualmente) o le dinamiche di coppia tipiche.

    Il terapeuta aiuta i singoli partner a comprendere quali siano i vissuti profondi che provocano la “dinamica di coppia” e a condividerli col partner. Progressivamente li aiuta a comprendere e a porre fine alla “dinamica di coppia” per poi stimolarli a utilizzare interazioni più profonde, amorevoli e autentiche, all’interno delle quali si possa parlare dei propri bisogni in un clima di fiducia e di ascolto.

    Una volta individuata e bloccata la “dinamica di coppia”, un altro possibile compito della terapia di coppia è quello di affrontare le eventuali ferite – tradimenti o altre gravi delusioni anche di molti anni prima – che sono rimaste non elaborate nella storia della coppia. A questo stadio della terapia i partner sono capaci, con l’aiuto del terapeuta, di ricostruire la fiducia rievocando i fatti e le emozioni in un clima di vero ascolto e comprensione.

    Nelle fasi avanzate della terapia i partner, stimolati e coadiuvati dal terapeuta, fanno pratica diretta di modalità sempre più profonde e meno reattive di interagire, dapprima all’interno delle sedute, poi via via nella propria vita quotidiana.
     
  • Sedute di chiusura.
    Una volta ritrovata una connessione basata sull’amore, il terapeuta stimola i partner ad affrontare e a risolvere i conflitti di lunga durata, quelli cioè che tipicamente hanno sfiancato i partner e li hanno condotti in terapia.  

    Raggiunto questo risultato, si procede verso la fine della terapia anche se, in genere, viene lasciata alla coppia la possibilità di effettuare delle sedute di “follow-up”, ossia pochi incontri ulteriori a distanza di mesi per verificare i risultati e “correggere” le possibili ricadute.
 
Presentazione ufficiale della EFT
Poiché in questo articolo ho espresso il mio personale punto di vista, credo sia giusto riportare qui di seguito i link ad alcune risorse ufficiali, che potrebbero essere utili a chi volesse approfondire l’argomento o cominciare una terapia di coppia:
  • EFT Italia: l’organizzazione italiana che si occupa di divulgare la EFT tra gli utenti finali e i colleghi psicologi. Nel sito è possibile accedere a tantissime risorse, tra cui: la descrizione ufficiale (in italiano) dell’approccio, l’elenco delle pubblicazioni e delle ricerche, l’elenco dei terapeuti EFT italiani.
  • ICEEFT: il centro internazionale con sede in Canada, la “casa madre” della EFT. Nel sito è possibile accedere ad una montagna di informazioni e risorse, tra cui: articoli, eventi, corsi di formazione, seminari per coppie, DVD, libri e molto altro ancora. In inglese.
  • Dr Sue Johnson (link alla versione inglese di Wikipedia): psicologa cofondatrice negli anni ’80 insieme al Dr Leslie Greenberg (link in inglese) dell’EFT per coppie, ha negli ultimi 20 anni ampliato, perfezionato e validato il modello.
     

Questa pagina è stata visualizzata 7.731 volte.